Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Un capolavoro pessimista ma incredibilmente vero, ambientato in un mondo decadente in cui l'essere umano è vittima della sua tirannia nonché del suo pericoloso ed inarrestabile progresso tecnologico. Le scenografie, i costumi, le atmosfere e la fotografia lo rendono indimenticabile. Menzione speciale per il commovente monologo finale. Voto 10.
Ridley Scott, dopo il successo di "Alien", realizza questa pellicola che, alla sua uscita, fu inspiegabilmente stroncata dalla critica: a tutti adesso viene spontaneo dire "inspiegabilmente"; infatti, constatare che oggi, nel 2019, (anno in cui è ambientato il film) il mondo come lo aveva previsto il regista non è così pessimo, ci conforta e ci tranquillizza, ma nel 1982, vedere un futuro imminente (37 anni) in cui il Pianeta Terra è sovrappopolato, degradato, violento, estremamente inquinato e per questo piovoso, vittima dell'effetto serra e di una serie di devastanti problemi credo che abbia terrorizzato moltissime persone. La critica, perciò, lo etichettò come "pornografia fantascientifica" o come un film che "sacrifica il ritmo, la trama e l'introspezione psicologica dei personaggi per dedicarsi totalmente agli effetti speciali e alle scenografie". Nel corso degli anni successivi, soprattutto dopo l'uscita del Director's Cut (1992), il film venne ampiamente rivalutato ed oggi è considerato uno dei migliori film di fantascienza mai fatti nonché uno dei migliori film della storia del cinema. "Blade Runner" è infatti un'opera incredibilmente straordinaria sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista contenutistico: le strade claustrofobiche di Los Angeles, i grattacieli scuri, le macchine volanti, i cartelloni pubblicitari avvenieristici, le splendide ambientazioni e le scenografie futuristiche, raffigurate attraverso una fotografia alquanto tenebrosa, sono tutti elementi funzionali al racconto di una bellissima storia che unisce poliziesco, cyberpunk e fantascienza (sia tecnologica che sociologica), raccontata in un futuro pessimista e ostile, ma incredibilmente verosimile, in cui l'umanità è caduta vittima del suo inarrestabile e prepotente progresso tecnologico, elemento che ha portato alla creazione dei replicanti, esseri umani artificiali che possiedono, però, uno spessore umano addirittura superiore rispetto a quello dei propri creatori. Si prova compassione per questi esseri dotati dagli umani di ricordi artificiali e condannati ad una vita breve (4 anni) e infelice, in cui il loro unico scopo è essere sfruttati al massimo delle loro straordinarie capacità. La perfetta caratterizzazione di ogni personaggio è sicuramente merito di una sceneggiatura essenziale ed efficace, dell'impeccabile regia di R. Scott e della magnifica interpretazione di Rutger Hauer, il cui dialogo finale è commovente e indimenticabile; sono bravissimi anche gli altri attori, come H. Ford e S. Young. Uno dei miei film preferiti e, a mio parere, il migliore film di fantascienza della storia del cinema, secondo solamente a "2001: odissea nello spazio" di S. Kubrick.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta