Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Questo film viene definito cult, ma è proprio questo appellativo che non fa notare i vari difetti di fondo di cui la trama soffre. Lo scenario è mozzafiato ed è proprio quello a catturare l'attenzione: da vedere, ma è decisamente sopravvalutato.
Molti considerano questo film un capolavoro e forse la migliore pellicola di fantascienza di tutti i tempi. Mi sento dunque un po' imbarazzato nello scontrarmi con un tale "mostro sacro", visto che le mie aspettative sono state abbastanza deluse. Andiamo però con ordine.
Harrison Ford è Rick Deckard, uomo incaricato di terminare i replicanti ribelli. Chi sono i replicanti? Macchine costruite per somigliare in tutto e per tutto all'uomo: identici ad esso in aspetto e comportamento, hanno tuttavia una forza sovrumana e sono usati per compiere i lavori più pesanti. Come degli schiavi. Quando un gruppo di replicanti fugge, Rick deve eliminare la minaccia.
Il futuro che il film ci mostra (che tuttavia oggi sarebbe il presente) è estremamente tetro e si è costantemente pervasi da un profondo senso di solitudine, che si riflette anche negli interni delle abitazioni dei vari personaggi. Anche la colonna sonora risulta appropriata, anche se in alcune scene c'è della musica romantica che - nel mio modesto parere - poteva benissimo essere eliminata. Sotto questi due aspetti il film è intoccabile: musica generalmente appropriata e scenari pressoché perfetti. Ok.
Quello che in realtà non mi ha convinto fino in fondo è la storia: originalissima, ma non sviluppata al meglio. In particolare sembra quasi superflua la storia d'amore: la bella androide Rachael (interpretata da Sean Young) appare in definitiva molto poco. Collegato ad essa anche il lieto fine della vicenda: Raechel e Rick finiscono insieme e sono mostrati in un luminosissimo ambiente che contrasta (volutamente, presumo) con le oscure ambientazioni presenti in ogni scena del film. Questo finale "allegro" si discosta però da tutto quello che si è visto prima e sembra quasi messo lì, tanto che nei Cut successivi la scena è stata tagliata.
Anche i personaggi dei replicanti sono effettivamente particolari e - un po' come accade ne Il moderno Prometeo, ossia Frankenstein, è difficile scoprire chi abbia alla fine ragione e chi abbia torto. Particolare l'incontro del replicante Roy con il suo creatore (che poi uccide) e il monologo finale con Rick. Nessuno me ne voglia, ma questo tanto acclamato e citatissimo monologo - a mio parere - risulta troppo breve e soprattutto deludente: a parte le parole azzeccate, il messaggio non è niente di che: "Ho visto Orione, ho visto i raggi B, adesso non li vedrò più".
Cosa posso dire allora? Considerata l'epoca in cui è stato girato (nel 1982!) il risultato è stato più che buono, ma solo per le scenografie mozzafiato: la storia è carina, niente di più. Due anni dopo sarà ad esempio girato Terminator, in cui sono ottime sia le ambientazioni che la storia. Ma, ripeto, questo film è un'avanguardia ed è necessario contestualizzarlo nella sua epoca. Se lo vedi ti sorprende, ma in realtà mancano delle cose...
Almeno una volta questo film si deve però vedere: è rimasto impresso nell'immaginario collettivo di un'epoca e ha avuto ripercussioni sul futuro cinema di fantascienza. A mio parere non è un capolavoro, ma si tratta tuttavia di un cult: un film che si adora, o del quale si rimane tendenzialmente delusi. In parole povere, una pellicola che è stata decisamente sopravvalutata.
VOTO: 6/10
VOTO relativamente allo scenario: 9/10
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