Regia di Ridley Scott vedi scheda film
VOTO 10/10 Uno dei pochi film degli anni '80 che siano già stati elevati al rango di classici. Molto liberamente ispirato al romanzo di Philip K. Dick, che purtroppo morì pochi mesi prima dell'uscita del film, è un'opera di fantascienza con debiti evidenti verso il film noir degli anni '40 e con una dimensione filosofica originale per il genere, che si concentra sulla ricerca del significato dell'esistenza umana, sull'imperfezione dell'uomo e sui suoi rapporti con il proprio creatore (adombrato nel rapporto fra i replicanti e l'inquietante ingegnere genetico Tyrrell). Uno dei pochi film di fantascienza "adulta", con un'estetica che non scade mai nel videogame, ma, al contrario, riesce nella difficile impresa di creare un universo cinematografico a se stante, in parte influenzato dal Lang di Metropolis, caratterizzato da un'atmosfera lugubre e piovosa, perfettamente funzionale alla narrazione. Tra le accuse che sono state rivolte da una parte della critica, quella di essere narrativamente oscuro e incomprensibile, ma a me, invece, tutto è risultato di lettura almeno accessibile, se non sempre immediata. Grande forza visionaria delle immagini, con contributi fotografici, scenografici e di effetti speciali di primissimo ordine. E le sequenze memorabili certamente non mancano, anzi direi che abbondano (da citare almeno la caccia e l'uccisione di Zhora, quella dolorosa dell'uccisione di Tyrrell e il prefinale fra l'androide Roy e il poliziotto Deckard). Anche le musiche di Vangelis meritano l'elogio, e fra gli interpreti Rutger Hauer è certamente da Oscar. Un capolavoro che non sarà mai più eguagliato, neppure lontanamente, da Ridley Scott.
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