Regia di John Sturges vedi scheda film
Due uomini che si parlano appena - ma sono grandi amici - contro una famiglia di prepotenti, di quelli che continuano finché non vengono fermati con la forza.
*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** Per uno che ha frequentato il western in lungo e in largo come me, il non aver mai visto questo film era indiscutibilmente una lacuna. Ebbene, adesso non ce l'ho più. Non è un capolavoro, ma è una pellicola con tutte le carte a posto: un buon duo di protagonisti (ma anche gli attori collaterali non sfigurano), una trama ben strutturata, una bella colonna sonora (il solito ottimo Dmitrij Tiomkin), e alcuni temi interessanti, come l'amicizia virile, l'importanza della paternità e l'ostinata rivalità con cui gli uomini si distruggono a vicenda. Si può anche parlare di legge e ordine, contro anarchia, criminalità e diritto del più forte.
L'amicizia tra i protagonisti è ben descritta e originale: un rapporto ruvido tra due uomini ispidi e duri, ciò non di meno vero e concreto, che tiene anche nel momento del massimo bisogno. Oltretutto sono due uomini con un forte senso della lealtà e del dovere, con dall'altro lato le immancabili debolezze, soprattutto uno di loro, che è affezionato alla bottiglia ed iracondo. Sia Douglas che Lancaster sono bravi, ma, tra i due, a spuntarla e il primo, il Kirk col volto d'acciaio e di poche chiacchiere.
Sturges dirige con sapienza tecnica e fluidità, sicché anche la prima parte, che assomiglia più ad un noir che ad un western, non sfigura rispetto alla seconda, più movimentata e d'azione. Anche la durata piuttosto lunga non pesa sul film. Nel combattimento finale, tuttavia, il regista dà al film una piega più amara e violenta, che fino ad allora aveva evitato. Mi riferisco alla morte dei prepotenti e al destino del ragazzo, il quale aveva appena trovato quel padre, almeno come figura, che prima gli mancava. E' evidente che il seguire i fratelli solo perché sono fratelli, e senza condividerne l'operato, sia stato per lui un fatale errore.
In generale, è un western che è giusto vedere e che a pochi potrebbe non piacere.
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