Regia di John Sturges vedi scheda film
La strana amicizia tra uno sceriffo per missione e un ex dentista giocatore.Il film di Sturges tra tutti quelli che hanno narrato la stessa vicenda forse è quello che si avvicina di più alla realtà dei fatti.E'un western robusto,sceneggiato dallo scrittore Leon Uris ,a cui si può imputare,dato il pedigree dello sceneggiatore,un eccesso di scrittura soprattutto nella prima parte,forse un po'troppo ingombrante nello sviluppo di personaggi e caratteri.Così incontriamo uno sceriffo quasi per missione umanitaria col suo elevatissimo senso di giustizia,che cerca di amministrare l'ordine nella città con la non violenza,un ex dentista minato dalla tubercolosi che si è dato al tavolo da gioco e che vive sull'esiguo margine che divide legalità e illegalità e un gruppo di predoni che vuole imporre la legge del più forte.Quando uccidono il fratello dello sceriffo Wyatt Earp si scatena la vendetta e il duello all'ultimo sangue all'alba in quel di Tombstone.E qui tra Doc e Wyatt c'è quasi un ribaltamento di filosofie di vita:prima era stato Wyatt a convincere Doc a non cedere alle provocazioni e a vivere nella legalità,ora è Doc che chiede a Wyatt di non assaporare l'amaro calice della vendetta.Ma sarà al suo fianco nella vittoria finale...e Wyatt getterà la sua stella da sceriffo federale nella polvere...Un western in cui abbondano gli stereotipi del genere ma in cui è facile appassionarsi per l'indubbia cura,ai limiti della magnificenza con cui è realizzato.Come ho detto nella prima parte,un po'troppo lunga è forse troppo scritto,si perde in dettagli che poi si rivelano superflui nell'economia del racconto,ma la seconda parte diventa dura,stringata e il duello finale è decisamente ben girato perchè a Sturges gli si potrrà dire di tutto ma non che non sappia il fatto suo.Da ricordare i due protagonisti:Lancaster nella sua seriosità ma con quella camminata a gambe molto strette che fa molto dandy e Douglas,con la sua tosse da copione,che sembra molto più minato nello spirito che nel corpo.Infine da ricordare due personaggi femminili di un certo spessore:la rossa Rhonda Fleming che lascia Wyatt quando lui antepone il dovere alla sua vita privata e la bionda Jo Van Fleet che accorre più volte al fianco di Doc Holliday,non sono le solite pupe da saloon che abbondano nei film di questo genere...
la bionda donna di Doc,disperata e in fondo sottomessa al suo uomo
la rossa donna di Wyatt,indomita e che non si lascia scavalcare dal senso del dovere del suo uomo
in carne e tosse,sembra più minato nell'anima che nel fisico
un monolite di seriosità ma con uno strano modo di camminare
regia senza picchi di creatività ma solida e funzionale
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