Regia di John Sturges vedi scheda film
Uno dei più celebri episodi dell'epopea western rivisitato dal sicuro e solido mestiere di John Sturges, al servizio di un cast di lusso in cui spiccano un gigantesco Burt Lancaster, nei panni dello sceriffo Wyatt Earp e un assai convincente Kirk Douglas, nel ruolo di Doc Holliday. Ma i personaggi di contorno non sono da meno a partire da una incantevole Rhonda Fleming, fino alle piccole apparizioni di Lee Van Cleef (è uno dei banditi che all'inizio vuole uccidere Doc, perchè lo ritiene colpevole dell'omicidio del fratello, ma finirà pugnalato) e di un giovanissimo Dennis Hopper (è il più piccolo dei fratelli Clanton, colui che Wyatt vorrebbe condurre, inutilmente, sulla retta via, risparmiandogli un futuro di sangue e di sofferenze). Sturges racconta il mito con grande energia, attenendosi il più possibile alla verità storica, (è forse il film più fedele alle reali vicende), imprimendo alla vicenda un robusto ritmo narrativo, fino alla rievocazione magistrale e ormai classica della leggendaria sparatoria al recinto dei cavalli di Tombstone. Notevole il lavoro in fase di sceneggiatura di Leon Uris, non interessato esclusivamente a preparare lo spettatore al teso ed inevitabile scontro finale, ma molto attento alle psicologie dei due protagonisti, uomini così diversi e profondamente lontani, ma accomunati dal rispetto reciproco e da un'amicizia costruita sul campo sulla base di gesti di coraggio e di grande onore. Wyatt è lo sceriffo di Dodge City: integerrimo, onesto, pronto a portare in carcere perfino una donna con la passione del gioco pur di mantenere l'ordine e garantire la pacifica convivenza nella sua città. Ogni fuoco deve essere spento alle prime avvisaglie di incendio, qualsiasi protesta deve essere sedata prima che possa degenerare in risse pericolose e violente. Doc Holliday invece è un ex dentista, minato da una malattia incurabile, dedito alla bottiglia e al gioco, sempre coinvolto proprio in quelle risse che Wyatt vorrebbe evitare. Quando Wyatt aiuta Doc a fuggire dalla folla inferocita che vorrebbe linciarlo, per Holliday diventa quasi una missione ricambiare quel favore nei confronti dell'unico uomo che merita la sua amicizia e riconoscenza. Quando il fratello di Wyatt verrà ucciso dal clan dei Clanton, sarà proprio Doc a fornirgli l'aiuto indispensabile per affrontare a viso aperto i criminali. Un inno all'amicizia, al coraggio e al sacrificio di straordinaria intensità e altissimo rigore morale. Notevoli poi anche i personaggi femminili: sia Laura la donna di Wyatt (la stessa che lui aveva arrestato) sia Katie quella di Doc sopportano, accettano, si sacrificano per amore, reagendo in maniera diversa alla "missione" e al ruolo dei loro uomini. E se Laura lascerà partire Wyatt di fronte alla sua decisione di correre in aiuto del fratello, anteponendo al matrimonio con lei la difesa dei vincoli di sangue, Katie ritornerà più volte da Doc, dopo averlo provocato e ingelosito, facendosi vedere al fianco del suo più acceso rivale, Ringo, ma sopportando anche gli atteggiamenti arroganti, isterici, spesso umilianti e ingiustificati dell'uomo. Fondamentale infine il lavoro sui colori del direttore della fotografia Charles Lang, ottime le musiche di Dimitri Tomkin, bella la canzone sui titoli di testa cantata da Frankie Laine.
Voto: 7 e mezzo.
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