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Il vigile

Regia di Luigi Zampa vedi scheda film

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La recensione su Il vigile

di Furetto60
8 stelle

Ottima commedia di Zampa, graffiante e caustica.

 

 

 

Piccola perla girata da Zampa nel 1960, con un cast strepitoso e prestigiosissimo ,Sordi, De Sica, Merlini e perfino Sylvia Koscina.Commedia di costume e satira politica graffiante e caustica.La storia del vigile, per caso, Otello Celletti è divertente, con simpatici siparietti,ma solo apparentemente leggera, offre infatti anche degli intelligenti e  importanti spunti di amara riflessione.La  mite, ma vanesia guardia municipale,ha la "fortuna" di incontrare e fermare la Koscina nel ruolo di se stessa,pur constatando un'infrazione, non le eleva regolare contravvenzione, ammaliato dalla sua bellezza e dalla sua fama,ma quando in tv durante il famosissimo musichiere la stessa ingenuamente lo sgamerà ,rivelando pubblicamente  la sua galante omissione,sarà per questo redarguito e subirà una dura reprimenda del sindaco che gli ricorderà i diritti e i doveri di un pubblico ufficiale.Costretto a cambiare registro, dunque, durante il servizio, per un eccesso di zelo ,comminerà l'opportuna ammenda  proprio a lui,addirittura inseguendolo fino alla casa dell'amante,sarà il principio delle sue disavventure.Prima licenziato, diventerà una vittima del sistema, poi considerato un eroe simbolo dell'integrità,infine  quando strumentalmente verrà  spinto nell'agone politico, sarà per questo ricattato e costretto  a un doloroso e inevitabile ritiro,declinate dunque le velleità che aveva ingenuamente coltivato,sarà reintegrato nel corpo, avendo capito, sulla sua pelle la lezione, quando vedrà  la macchina del sindaco sfrecciare a tutta velocità pericolosamente, si guarderà bene dal fermarlo, con tragicomiche conseguenze.La parabola ascendente prima e discendente poi del protagonista, è emblematica.La politica allora come oggi domina le dinamiche sociali della nostra vita e ne determina lo svolgimento,il sindaco del film, la rappresenta nella sua accezione peggiore, arrogante,irrispettosa e soprattutto prevaricatrice, è l'Italia del "lei non sa chi sono io" , delle raccomandazioni e delle "impunità"corrotta e corrutrice, lo sforzo che compie,l'intera giunta comunale, per screditare il povero "Celletti"sta a testimoniare come sia facile per chi detiene il potere, costruire una oliata ed efficace macchina del fango, anche perchè, gioca sul fatto indiscutibile che, anche il migliore degli uomini, ha sempre qualche inconfessabile segreto da nascondere,il famoso scheletro nell'armadio.

 

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