Regia di Ken Annakin vedi scheda film
Il film tratta dell’ultima grande offensiva tedesca del secondo Conflitto Mondiale; quella che si svolse nelle Ardenne nella seconda metà del dicembre ’44. Il piano tattico prevedeva l’impiego di 3 Corpi di Armata (circa 30 Divisioni), prevalentemente corazzati e fanteria motorizzata (PanzerGranadier), lanciati a mo’ di tridente “lungo i 130 chilometri della linea d'attacco che andava da Monschau a Echternach. Questa enorme concentrazione di truppe avvenne in gran segreto in un'area presidiata dalle forze alleate (esigue) e fu realizzato in alcune settimane, senza l'utilizzo di mezzi meccanici (i cannoni furono trainati da cavalli) grazie a spostamenti notturni su strade ricoperte di paglia, mentre il rumore dei panzer fu coperto da sorvoli a bassa quota di aerei sulle posizioni statunitensi e il rumore dei cingoli dalla paglia sparsa sulle strade che portavano al fronte. Un altro espediente che ebbe successo fu quello di puntare le fotoelettriche dell'antiaerea contro le nubi basse per dare una sorta di luna artificiale alle truppe attaccanti al momento dell'offensiva.”[Wikipedia]. L’obiettivo finale era l’attraversamento della Mosa in tal modo tagliando in 2 il fronte alleato che vedeva a Nord le truppe inglesi di Montgomery , più al Centro quelle USA di Bradley; più a sud le divisioni di Patton che sarebbero state essenziali nella liberazione di Bastogne e nella successiva fase di contrattacco. Il bollettino meteo prevedeva “nubi fitte e basse dalla sera del 14 al 23 dicembre”: tale era il periodo di tempo utile all’avanzata.Infatti le condizioni atmosferiche non avrebbero permesso l’impiego dell’arma aerea da parte degli Alleati che ne detenevano la supremazia; il chè avrebbero consentito una rapida avanzata dei corazzati tedeschi….fino all’esaurimento del carburante…!.Fu infatti proprio grazie al fattore “approvvigionamento” di carburante da parte tedesca e alla strenua difesa di Bastogne da parte della 101ª Divisione Aviotrasportata USA (le cosiddette “aquile urlanti”) che l’offensiva potè essere fermata. Sul campo restarono “8.600 morti tedeschi ed oltre 17.000 anglo-americani. Inoltre le perdite di mezzi meccanici furono nettamente superiori da parte Alleata (rapporto di almeno 2 a 1 nelle perdite di mezzi corazzati a favore dei tedeschi) il che conferma l'abilità e il coraggio delle Panzerdivisionen anche nell'ultimo anno di guerra (dimostrato ripetutamente sia all'Ovest che all'Est).[Wikipedia].
Il film riporta fedelmente la battaglia, vista prevalentemente da parte di un pluridecorato comandante carrista germanico (Robert Shaw), desideroso di ripetere i successi e le vittorie del ’40 – quando in poco tempo fu invasa la Francia – e reduce da un bruciante sconfitta in Russia , e, da parte USA, di un sagace maggiore (Henry Fonda) – già poliziotto nella vita civile - il quale intrerpreta l’enigma “Ardenne” con il fiuto necessario ad un’indagine investigativa metropolitana…sotto questo aspetto, appare fondamentale l’interrogatorio dei giovani prigionieri tedeschi, inbuncherati sulla frontiera, inesperti, ma dotati di lunghi e grossi tubi di gomma…che a qualcosa dovevano pur servire!…ed è così che, anche grazie ad un colpo di fortuna (un’insperata apertura del fitto manto di nubi) il nostro segugio riuscirà a scoprire le mosse del nemico…
Del film colpiscono le scene di massa, i movimenti dei carri, oltre che alcuni episodi terrificanti – quale la barbara uccisione di prigionieri USA da parte delle SS aggregate alle divisioni Panzer…Sul nutrito cast di attori, oltre ai due co-protagonisti, spicca Telly Savalas, che anche qui (siamo nel ’65), come ne “I guerrieri” (’67), interpreta con convinzione la figura un po’ laida di un soggetto senza scrupoli tutto dedito all’arricchimento personale. Per quanto attiene alla musica, memorabile il coro dei capi-carro tedeschi, che intonando la marcia dei carristi, comunicano al loro comandante la propria orgogliosa e convinta volontà di combattere; si tratta di giovani poco più che adolescenti, che un regime senza scrupoli aveva indottrinato fin dall’infanzia e la pazzia di un tiranno mandò a morire, coinvolgendo in tal modo un intero popolo in un abisso di orrore….anche morale…
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