Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Dopo il divorzio all'italiana il matrimonio alla siciliana.Lo strano senso dell'onore che c'è in Sicilia viene analizzato con carica dissacratoria dalla cinepresa di Pietro Germi che coglie anche l'occasione di fare notare alcune leggi italiane che definire incongrue è anche un complimento.La vicenda è quella di una famiglia siciliana,gli Ascalone in cui la figlia più piccola è sedotta dal fidanzato della meno attraente sorella maggiore.Da qui parte la sarabanda di equivoci e di sotterfugi per cercare di rispettare davanti al paese le apparenze.Si arriva addirittura a inscenare un rapimento per avere salvo l''onore della famiglia e permettere il liberatorio matrimonio riparatore.Germi passa con agilità dall'ironia al sarcasmo per questi costumi così arroccati sullo strano concetto di onore che in Sicilia hanno.Così se si ammazza un uomo si può andare in giro a testa alta per il paese se si ha una figlia non più illibata assolutamente no.La macchina da presa si comporta come una lente deformante che inquadra maschere grottesche più che personaggi ,talvolta si dimostra incline al macchiettismo ma tutto appare perfettamente plausibile,compresa la deformazione di un concetto come quello di onore o come le leggi citate.La carta vincente di questo film sono l'irrefrenabile verve di Saro Urzì e le prove maiuscole degli altri caratteristi che qui assumono ruoli fondamentali(Puglisi,Buzzanca,Leopoldo Trieste su tutti).Germi ci regala un ritratto caustico e amaro di una società dominata dalle apparenze e non dalle essenze in cui l'onore grottesco a cui ci si richiama è il massimo valore...
fa la sua parte senza strafare
è praticamente il motore del film,prova ecccellente
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