Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Lucido, ironico e intelligente.
Sulla stessa scia di Divorzio all'italiana, Germi realizza un altro film di una lucidità e cattiveria agghiaccianti nel denunciare le tradizioni meridionaliste e le leggi che spesso le assecondano e di nuovo mostra una sobrietà e misura geniali per la sua capacità di non sforare mai nell'esagerazione e nel grottesco. Mentre in Divorzio all'italiana c'era un Mastroianni da applauso che strappava la scena a tutti gli altri, questo è più corale ed ogni personaggio è perfetto. Ogni ruolo è studiato e pesato minuziosamente, ognuno sembra avere una storia che meriterebbe un film a parte, ognuno resta impresso, ognuno è leggermente deformato dal grottesco (ma, ripeto, con misura e sobrietà). L'apporto alla sceneggiatura di Age e Scarpelli si sente in qualche puntina di umorismo al vetriolo che accompagna la storia.
Dopo le prime esperienze come regista drammatico, con questo e altri film, Germi dimostra di meritare davvero un posto d'onore tra i registi della commedia all'italiana.
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