Regia di Preston Sturges vedi scheda film
Memorabile titolo hollywoodiano, tanto ambizioso quanto riuscito. Sturges opta per la confusione dei generi impedendo allo spettatore una lettura lineare della vicenda, passando così dalla screwball al dramma, dal mélo alla commedia degli equivoci, senza farci accorgere di partecipare al viaggio sia interiore che esteriore del regista Sullivan (e vai anche con il metacinema...), evolvendo emotivamente insieme a lui. Si percepisce continuamente, il turbamento per il delirio distruttivo che sta stringendo l'umanità nell'ennesima guerra mondiale e dopo una crisi economica devastante. Dunque i colpi di sceneggiatura infieriscono al momento giusto, cioè nel calare dell'apprensione narrativa (si pensa che la situazione sia conclusa, invece...), denotando una tecnica sicura ed efficace. Il tono della pellicola a questo punto vira violentemente in territori esistenziali e parlando di cinema, ribalta ancora lo sguardo, lanciandosi in una dura ma innegabile constatazione che davanti ai dolori della vita, una risata, l'allegria, possano avere dei risultati miracolosi. Ridere per non pensare, ridere per dimenticare, ridere per capire. Metteteci anche Veronika Lake che vestita da vagabondo raggiunge dei livelli sexy sorprendenti, insomma: bellissimo, 8,5!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta