Regia di Paul Williams vedi scheda film
La scalata verso la lotta rivoluzionaria di un giovane studente di filosofia.Il problema di A(così lo chiamano ),giovane studente universitario è la propria provenienza sociale,la classe borghese da cui si sente affetto alla stessa stregua di una malattia.E il suo percorso passa attraverso la lotta operaia,l'espulsione dall'università,il partire per la leva militare,esercito da cui diserta quando scopre l'azione per cui è stato selezionato fino ad arrivare al terrorismo dinamitardo.Finale di indubbia efficacia scenica con il fermo immagine che fissa indelebilmente l'immagine del protagnista che sta gettando una bomba contro il giudice che ha emesso una sentenza sfavorevole contro operai che hanno osato scioperare.Un film che racconta la genesi di un rivoluzionario di un Paese imprecisato(anche se tutto fa ricondurre il discorso al Nord America) e che lo fa in termini astratti e ideologici.Lo studente scappa di casa per andare a vivere in una bettola in cui si nutre di letture che cambiano il suo modo di vedere la vita.E il suo percorso è intervallato di lunghe disquisizioni che tentano di chiarire le ragioni del giovane ma influiscono sull'economia spettacolare del film rendendolo verboso e didascalico,nonchè statico.Una scommessa vinta invece la scelta di Jon Voight come protagonista:il reduce dal ruolo di superficiale torello da monta in Un uomo da marciapiede si dimostra interprete ricco di sensibilità e capace di inedite sfumature.E'lui l'arma vincente del film mentre la regia,al di là della bella trovata del finale,si dimostra più interessata all'ideologia che alla cinematografia,difettando in ritmo e adagiandosi su stilemi televisivi.....
la regia non è la cosa migliore di questo film
prova al di sopra delle mie aspettative
piccola parte
in una parte capelluta ,di spessore
non male
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