Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
A Napoli la camorra fa il bello e il cattivo tempo, soprattutto il secondo. Un piccolo imprenditore, stanco di essere vessato e colpito pesantemente dai malviventi, decide di organizzarsi in maniera autonoma, visto che la polizia brancola nel buio.
Quinta pellicola da protagonista in poco più di un anno per Mario Merola, la quarta all'interno del proficuo - quantomeno al botteghino - sodalizio con il regista Alfonso Brescia e con gli sceneggiatori Ciro Ippolito (che compare anche in un cameo, non accreditato sui titoli) e Piero Regnoli. Napoli... la camorra sfida, la città risponde riprende i titoloni classici del poliziottesco, filone ormai in declino, e bene o male non solo: l'ambientazione nella grande città infestata dalla malavita, lo strapotere dei criminali e soprattutto lo snodo centrale della trama, fatto di ribellione alla legge da parte dei presupposti 'buoni' e giustizia personale, sono tutta materia già vista, e ampiamente, negli anni precedenti sui grandi schermi nostrani. Qui però c'è un protagonista che è un beniamino del pubblico partenopeo e non solo; attore a tutti gli effetti claudicante, Merola ha senza dubbio un carisma che lascia il segno e al suo fianco si ritrova qui, fra gli altri, Rik Battaglia, Antonio Sabato, l'americano Jeff Blynn e il comico Lucio Montanaro (impegnato nelle scene atte a sdrammatizzare la tensione e il clima 'nero' della vicenda): tutti già presenti ne I contrabbandieri di Santa Lucia, uscito pochi mesi prima e col medesimo team di scrittura e regia. Incredibile a dirsi, ma poi nemmeno tanto se si constata l'approssimazione con cui tali film venivano confezionati e mandati in sala, entro la fine di quello stesso 1979 Merola riuscirà a comparire come protagonista anche in un lavoro di Stelvio Massi, Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!. 2,5/10.
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