Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Sceneggiato da Ciro Ippolito e Pietro Regnoli, un “poliziottesco” brutale e violento, interpretato dall’idolo partenopeo Mario Merola, la cui presenza era garanzia di sicuri incassi ai botteghini qualunque fosse il livello di qualità della pellicola. Approssimativo nella realizzazione, discutibile nei contenuti (la persona onesta, per vivere in pace, può solo farsi giustizia da sé), interpretato senza troppa convinzione da attori già sotto la decenza, è un film colmo di banalità che suscita, anche involontariamente, qualche ironico commento nonostante la drammaticità del soggetto. Come si può non farsi una risata quando fuori dalla sede legale degli strozzini campeggia una targa con scritto: “Assicurazioni e riassicurazioni LA PROTEGGICI s.p.a.”! Oppure, come si può non biasimare l’assurdo finale in cui, all’Ossario delle Fontanelle, Merola uccide il suo aguzzino infilzandogli una croce nel petto come se avesse a che fare con un vampiro! Anonima la regia di Alfonso Brescia.
Sprecata, per questa mediocre pellicola, l’apprezzabile colonna sonora di Eduardo Alfieri, mentre Merola canta solo una canzone.
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