Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Tentativo maldestro da parte di Vittorio De Sica di coniugare i toni surreali della sceneggiatura di Zavattini con la struttura corale del film, in cui recitano un nugolo di stelle del nostro cinema con l'aggiunta di divi di respiro internazionale.
Il problema è proprio nell'esagerazione del numero degli interpreti e di conseguenza degli episodi, la maggior parte appena abbozzati e malamente sviluppati, con attori mandati incolpevolmente allo sbaraglio in prove non certamente degne della loro bravura.
C'è davvero poco da salvare: Alberto Sordi nella spregevole parte di un venditore di bambini, Vittorio Gassman, impettito e vanitoso riccone prima sbeffeggiato da un bambino e poi 'vittima' di una sorta di maledizione di Renato Rascel ed infine un insolito misurato Paolo Stoppa che scopre la tresca della moglie.
Tutto il resto è uno spreco di talenti bello e buono: lo stesso De Sica in un scenetta in Tribunale, Borgnine e Fernandel in una gag che è poco più di una barzelletta, la Mangano e Palance realmente una coppia indigesta, nonché la coppia (comica) Franchi-Ingrassia letteralmente sprecata.
I tempi di 'Miracolo a Milano' sono lontani.
Voto: 5.
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