Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Primo esempio di film corale nella commedia italiana: un cast sconfinato vede alternarsi Gassman, Manfredi, Sordi, Rascel, Franchi e Ingrassia, Fernandel, Stoppa e davvero troppi altri per poterli citare tutti. Gli episodi di cui si compone il lavoro, tutti accomunati da questa inquietante presenza invisibile, la voce minacciosa che proviene dal cielo, sono brevi o brevissimi, ma ben costruiti e sempre in tema; si riconosce la mano 'buonista' della scrittura di Zavattini, mai leggera, ma sempre di un surrealismo candido, innocente. Il personaggio rimasto nell'immaginario è quello di Sordi, abbrutito e reso livido e privo dell'ordinario misto di ironia e cinismo nella parte del venditore di bambini. Piacevole, ma poco più che un simpatico giochetto.
Napoli, in una giornata qualunque comincia a risuonare una voce dal cielo: alle 18 ci sarà il giudizio universale. Chi si dispera, chi continua le proprie faccende incredulo, chi cerca conforto nella religione o nelle consolazioni materiali, eppure alle 18 non succede proprio nulla: comncia soltanto a piovere.
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