Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
film bello ma a tratti si perde per i troppi personaggi
Vittorio De Sica mette in scena il soggetto di Cesare Zavattini (anche sceneggiatore), spostando l'analisi dal proletariato indigente alla borghesia ipocrita, e spinge il pedale del grottesco, venando il tutto di un'aura surrealista che faccia emergere per contrasto le contraddizioni degli scomodi personaggi. Ambizioni alte, risultato pedestre: lo sviluppo risulta incoerente, le caratterizzazioni scivolano nella macchietta, la struttura narrativa è decisamente slegata. Unica nota di rilievo, un cast da antologia, in cui spiccano un disturbante Alberto Sordi e una sempre convincente Silvana Mangano. Vittorio Gassman è Cimino, Renato Rascel è Coppola; particina per De Sica nel ruolo dell'avvocato. Musiche di Alessandro Cicognini. La voce di Dio appartiene al basso Nicola Rossi-Lemeni
Nella parte di Fernandel doveva recitare Totò secondo De Sica fu De Laurentiis a preferire il francese. Secondo l'attore Pietro De Vico che partecipò al film su suggerimento a De Sica proprio di Totò fu il grande attore napoletano poco convinto della parte a rifiutare il film
a Napoli si diffonde la voce che alle 18 inizia il giudizio universale.Tutti impauriti fanno finta di pentirsi dei loro peccati per poi tornare dopo lo scampato pericolo a fare ciò che avevano sempre fatto
bella
totò per fernandel e peppino per borgnine
bravo
ben doppiato.Il personaggio originariamente doveva farlo totò
brava
bravo
straordinario personaggio lugubre e cattivo l'unico che non si pente mai
Bene anche l'interpretazione meraviglioso l'avvocato napoletano che dipinge con la sua bravura
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