Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
L'idea di base, assolutamente fantastica, è forse un po' troppo appesantita dall'incredibile numero di attori protagonisti che si aggirano per lo schermo, nonostante ciò il film non è mai noioso, riuscendo inoltre a non perdere troppo del cinismo zavattiniano e alcune gags poi sono davvero esilaranti. Per il resto, si tratta comunque di un film ad episodi con dei naturali cali di tono, ma anche con il pregio di non lasciare mai cadere la storia nel grottesco. Il finale (a colori) magari poteva essere più elaborato.
E' un giorno come gli altri a Napoli, c'è chi va a pescare, chi vende bambini, chi compie frodi ed estorsioni, chi tradisce la moglie, chi licenzia e chi viene licenziato, chi cerca lavoro e chi non vuole lavorare, chi giudica e chi si appresta ad essere giudicato, proprio un giorno come gli altri insomma. Invece la "quiete" viene spezzata da alcune minacciose parole che provengono da oltre le nubi: "Alle 18 ci sarà il Giudizio Universale". All'inizio la cosa viene scambiata per un messaggio pubblicitario, ma poi l'insistenza della minaccia fa intimorire non poco ogni abitante della città come del mondo intero, così c'è chi corre ai ripari e chi inizia a fare ammenda dei propri peccati, aspettando che, all'ora fatidica, il Padreterno gli comunichi la sua destinazione.
Divertente la canzoncina antirazzista.
Il finale si poteva elaborare un po' meglio.
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