Regia di Michael Anderson vedi scheda film
Film che deve la sua esistenza, la sua ragion d'essere ed i suoi limiti al fatto di essere basato su un testo di Carol Wojtiya (poi Giovanni Polo II), e la cosa non può non essere menzionata.
Probabile che il testo, nel passaggio da opera teatrale a cinematografica, ci abbia guadagnato un pochino nella scenografia, ma perso molto in efficacia e drammaticità.
Ma indubbiamente, a parte una certa cura nelle ricostruzioni storico/geografiche (le vicende si svolgono tra Polonia e Canada, spalmate su due generazioni) e nonostante la bravura degli attori (se si esclude il prete) e la piacevole colonna sonora, il film scorre via un po' come una predica. Probabilmente meno noioso di una predica, ma sicuramente molto insipido come film. Interessante più che altro solo come documento storico/religioso/teologico.
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