Regia di Flavio Mogherini vedi scheda film
L'esordio non proprio memorabile di Renato Pozzetto...
Lo scenografo Flavio Mogherini, promosso regista (che strana anomalia) nel ’72, due anni dopo tenne a battesimo l’esordio da protagonista di Renato Pozzetto. PER AMARE OFELIA è un titolo con troppi nomi in sede di soggetto e sceneggiatura, una coproduzione a tre dai risultati assai modesti. Orlando Aliberti è un manager pubblicitario, figlio non cresciuto e viziato di una madre vedova e affascinante. Il complesso di Edipo e un rapporto al limite dell’incesto impediscono al giovane rampollo di avere un rapporto normale con le donne. Nell’impresa ci tenta invano la prostituta di buon cuore Ofelia. Risolto il rompicapo edipico l’Aliberti guarisce…
Commedia prolissa che alterna toni melliflui e sofisticati nel rapporto a due madre e figlio, ruspanti e volgari nella parte romana all’ombra dell’Eur. Le due anime non convergono e la regia non ha l’esperienza per facilitare il connubio. Pozzetto è acerbo, ha la stoffa del protagonista ma il copione non lo assiste e appare spesso fuori fuoco in un ruolo ambiguo. Andrà meglio con Sergio Corbucci, Steno e altri. Francoise Fabian fa sfoggio della sua classe e del suo splendore, ben evidenziato nei filmini amatoriali; Giovanna Ralli è la burina Ofelia, scontata e tediosa, molto alla Bice Valori. La affiancano lo Spartaco Cesaroni di Maurizio Arena (doppiato dal grande Ferruccio Amendola) e la sorella Rossana Di Lorenzo. Il resto del cast lascia a desiderare. Carino e ripetitivo il refrain di Riz Ortolani.
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