Regia di Elliot Silverstein vedi scheda film
Lento e inefficace dramma che vede coinvolta in una violenza sessuale una giovane sposina ch'è stata, assieme al coniuge di un giorno, involontaria testimone di un delitto. L'obiettivo della vendetta -personale- passa attraverso una snervante ricerca in tristi paesaggi del New Orleans.
David (Dack Rambo) e Jill (Rebecca Dianna Smith) sono una giovane coppia, fresca di nozze quando per sfuggire ai parenti -in una curiosa moda locale della Louisiana- il giorno del matrimonio finiscono per nascondersi, mentre sono diretti a New Orleans, in uno sperduto motel dove assistono ad una esecuzione: il titolare non ha saldato un conto economico a Sandy (Roy Jenson), un potente e malavitoso costruttore locale. Due sono i responsabili dell'omicidio, tra i quali Lee (John Beck) che dopo aver pestato David abusa sessualmemte di Jill per poi lasciare la coppia in libertà. David, venuto a conoscenza del sopruso inflitto alla moglie, si mette sulle tracce dei sicari, partendo da Sandy, nome sfuggito ai killers durante l'omicidio dell'uomo al motel.
Elliot Silverstein, è stato un regista attivo principalmente per serie televisive e con in curriculum una scarsa (in tutti i sensi) filmografia. Lo si ricorda per pochi titoli: il rinomato, e unico famoso, Un uomo chiamato cavallo (1970), il modesto (ma ripetuto sino allo sfinimento nei palinsesti selvaggi delle prime TV libere in Italia) La macchina nera (1977) e un paio di episodi della serie televisiva -da noi arrivata frammentata come I racconti della cripta- Tales from the Crypt (1991-1994). Su una quarantina di lavori è un po' poco e proprio la visione di questo Nightmare honeymoon può dare evidente spiegazione del perché -come regista- non sia particolarmente conosciuto. Detto che si tratta di un film realizzato in massima economia, e aggiunto che le scene notturne -ambientate in sconfinate lande della Louisiana- hanno un loro fascino, del film rimane l'interessante mezz'ora iniziale, nella quale non si vede nulla (anche la violenza sessuale subita da Jill è solo raccontata a posteriori) ma riesce a generare certa apprensione ed interesse. Poi i due protagonisti iniziano a girare a destra e sinistra, filisofeggiando su questioni morali e, talvolta, maschiliste senza che interessi più a nessuno (attori e regista compresi) lo svolgersi della vicenda, tra l'altro per nulla originale -anche se collocata ai primi Anni '70- essendo ricavata dall'omonimo libro scritto da Lawrence Block. Si ricorda un impressionante tramonto, evidentemente frutto di effetto ottico, con un rossastro disco solare di dimensione sproporzionata e in movimento a vista d'occhio sui testimoni degli sposi, mentre tutto il resto è -davvero- solo noia. Compreso un finale con patetica scazzottata e banale happy ending.
Curiosità
La versione italiana (con durata di circa 88 minuti) sembra essere stata realizzata sul finire degli Anni '80 per un probabile passaggio televisivo e/o per l'edizione in VHS Panarecord/Mgm. Ovviamente la traccia audio, per l'occasione, è stata eseguita in massima economia, da professionisti prestati anche ai doppiaggi dei film a luce rossa destinati all'home video.
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