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Moby Dick. La balena bianca

Regia di John Huston vedi scheda film

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La recensione su Moby Dick. La balena bianca

di Baliverna
8 stelle

Come un capitano pazzo porta alla morte tutta la ciurma, ignara e per giunta contenta di seguirlo. Bella versione del romanzo di Melville, consigliabile a tutti.

John Huston può essere considerato nell'olimpo dei grandi, ed è uno di quelli che non delude mai. Questo “Moby Dick”, che ti avvolge a poco a poco dopo un inizio tranquillo, è girato e recitato bene, e non ci mette molto ad appassionarci alla storia raccontata, che pure conosciamo già bene. Anche le scene di caccia alla balena sono girate con perizia degna di un regista d'azione, e non di noir o drammi quale Huston era.

Oltre a ciò, la pellicola ci fa vedere anche un altro tipo di cinema d'avventura rispetto a quello che ormai siamo abituati, dove avventura significa spesso assenza di ogni altra prospettiva. Qui di carne al fuoco ce n'è molta, e non ci mancano gli spunti per riflettere sui massimi sistemi. Ma pure, questo è anche un felice esempio di come non bisogni per forza cominciare già calati in un'azione frenetica o nel cuore della vicenda, ma ci si possa arrivare senza fretta, e senza per questo mancare di coinvolgere lo spettatore.

Il tema religioso è molto presente e pervade praticamente tutto il film, con il predicatore (Orson Welles), il “profeta Elia” sul molo subito prima che la nave salpi, e i dialoghi infarciti di tematiche bibliche. Tuttavia, non mi sento di condividere la diffusa interpretazione che vede nel libro e nel film una parabola sulla ribellione dell'uomo a Dio. Io ci vedo molto più un ritratto di ostinazione umana, un'ostinazione estrema, che si rifiuta di considerare qualsiasi controindicazione, campanello d'allarme, o la stessa liceità morale di sacrificare la vita di altri uomini per soddisfare la propria brama di vendetta. Allo stesso modo, nella pellicola è abbastanza evidente la responsabilità di coloro i quali, pur rendendosi conto della follia di chi comanda, non riesce a trovare la forza di rovesciare il tiranno, dove ciò non sarebbe insubordinazione, ma un imperativo morale. E questo in fondo solo per pavidità.

Posseggo la prima edizione del film in DVD nel formato originale 4/3 e me la tengo stretta: negli ultimi anni è sparita, e ha preso a circolare (come su Raimovie) una nuova versione in un posticcio 16/9.

 

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