Regia di John Huston vedi scheda film
Dal romanzo di Melville: il capitano Achab insegue per tutti gli oceani del mondo una balena bianca che gli aveva strappato una gamba. Versione inevitabilmente semplificata ed edulcorata, ma che conserva almeno in parte la potenza dell’originale: in particolare rimane ben individuato il forte sottofondo biblico, fino alla citazione finale del libro di Giobbe “Sono sopravvissuto solo io per raccontarlo”. Il protagonista è un uomo profondamente ambiguo, divorato dall’ossessione della vendetta e incurante di tutto il resto (compresa la sorte della propria nave e dei semplici marinai che vi operano): entra in scena dopo mezz’ora, preparato da una lunga attesa, si muove con cupa grandezza e alla fine contagia anche il primo ufficiale di bordo, che per tutto il film aveva rappresentato il suo contraltare razionale. A priori si poteva avere qualche dubbio sull’adeguatezza di Gregory Peck, con la sua aria di borghese sano, e invece se la cava niente male. Orson Welles compare per pochi minuti, nei panni di un predicatore che racconta a modo suo la storia di Giona, ma lascia il segno.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta