Regia di John Huston vedi scheda film
Il romanzo "Moby Dick, o la balena", edito nel 1851, è considerato uno dei capolavori della letteratura mondiale moderna: il fatto che ne siano state realizzate solo tre versioni per lo schermo in oltre cento anni di storia del cinema, a confronto ad esempio de "I miserabili", del quale in molti hanno prodotto un film, evidenzia la difficoltà a tradurre in pellicola il classico di Melville. John Huston, del quale ad Hollywood probabilmente si pensava che avesse talento per trasporre al cinema testi non facili( e infatti De Laurentiis gli affidò anni dopo "La Bibbia"), affiancato da un altro grande romanziere come Ray Bradbury, pensò bene di buttarla sull'avventuroso: infatti di "Moby Dick"-film è particolarmente riuscita la seconda parte, tutta per mare, con l'apice della sequenza dello scontro aperto tra Achab e i suoi uomini e il Leviatano. Gregory Peck fu una scelta coraggiosa, sia da parte della produzione che da quella dell'interprete, visti i frequenti eroismi sullo schermo della star: e l'attore risponde alla chiamata con partecipazione, sottolineando la truce e volitiva rabbia interiore del complesso personaggio, anche se rimane la curiosità sul come lo avrebbe tratteggiato qualche grande gigione come Welles,ad esempio, che nel film appare per pochi minuti come predicatore. Nel dipingere, su sfondi opachi (la fotografia merita speciale menzione), la sconfitta dell'Uomo che incautamente si scaglia contro forze ingestibili quali la Natura,il Tempo ed il Fato, Huston realizza un film altamente spettacolare che lascia impresso molto di sè: e Moby Dick, che fa emergere la sua solenne indifferenza distruggendo e passando oltre, è realizzata con perizia ed alta qualità,visto che si sta parlando di un film prodotto a metà anni Cinquanta. Sarebbe bello vederne una nuova versione, ma chi ne ha il coraggio?
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