Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Questa volta Daves non ce l’ha fatta, nel senso che si è messo in un ginepraio da cui è stato difficile uscire, senza compromettere il risultato propostosi. Fare scontrare un amore, con l’affetto dei figli in età ancora minore, rimane difficile a sostenere e giustificare, in un cinema che vive di moralismo estremo, il sacrificio genitoriale è d’obbligo e di conseguenza si sacrifica la love story, anche se il tono dei bambini diventa brillante fino a quando non si arriva all’epilogo finale che sfiora il drammatico, senza calcare troppo sull’effetto, per non disturbare il contesto mantenuto fino ad allora. La storia d’amore già nasce minata alle fondamenta fin dall’inizio, i salti di storia ci sono e di conseguenza il film si digerisce male nell’insieme per questi passaggi. Il regista cerca di salvare la situazione, come ho accennato prima, dando ai figli una tonalità più leggera e di conseguenza giustificare la severità che i genitori espongono; non basta il pentimento finale dei figli, quando vedono la madre determinata al sacrificio per giustificare un ripensamento. Insomma una storia traballante, che malgrado la buona volontà degli attori rimane malamente in equilibrio. In una parte di figlia si nota la futura Giulietta di Zeffirelli, Olivia Hussey
una storia che zoppica molto
ha chiuso con questo film, scenggiato anche da lui, ma ha finito non bene
la professionalità non basta
meglio che in altre èproduzioni, ma il film non vale la pena
il marito tradito
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