Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Il penultimo Ferreri contribuisce a fare amaramente constatare la fine di una carriera in totale declino. Calà protagonista già potrebbe essere una scelta azzardata; fortunatamente come attore non è disastroso, se inserito in un contesto (in sottofondo drammatico, ma in superficie) discretamente comico e largamente erotico - se non nelle scene rappresentate, in quelle evocate da pensieri, scritti, parole - come questo. Ma è ovvio che mettergli al fianco la Ferilli (ancora poco plastificata all'epoca), espressiva quanto una cassapanca sfondata, non giova nè contribuisce al successo del film. La trama è davvero poca roba e l'inquietudine (presupposta) di Benito è dileggiata involontariamente dalla macchietta-Calà. Peccato.
Benito è un rappresentante di detersivi solo e triste, un fallito consapevole di esserlo. Per lo meno ha una discreta quantità di avventure erotiche, che tiene annotate in un diario. Quando Benito scompare nel nulla, il diario rimane come testimonianza della sua vita qualunque.
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