Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Corpulento incubo wilderiano molto citato negli annali dell’horror – ma Viale del Tramonto è ben più radicato nel genere - con particolare riferimento alla sequenza del delirio notturno, oggi non poco invecchiata. L’inabissarsi dell’ottimo Ray Milland, centellinato al minuto, è capace di produrre saturazioni d’angoscia che non si liberano nemmeno nel finale forzatamente lieto: la solidità del reale, diventata farraginosa, va alla deriva con inesorabile trasporto tragico, per cui diventa improbo ogni possibile recupero ed ancoraggio. Regia silente e pacata nel radunare i segnali minimi ed allarmanti dello sfacelo psichico.
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