Regia di Andrew Bergman vedi scheda film
La presenza di Mattew Broderick come attore protagonista la dice lunga sul tipo di commedia incarnata ne “Il boss e la matricola”. Al solito, si tratta di una commedia leggera, garbata, quasi timorosa, che cita in maniera palese mezza storia del cinema (meravigliosa la figura del professore universitario cinefilo), ma soprattutto riporta sul grande schermo Marlon Brando nei panni di don Vito Corleone. Anche se qui si chiama Carmine Sabatini, la figura del grande attore hollywoodiano è imbolsita (anche nelle guance) come per il personaggio del film di Coppola (citato a più riprese da battute, raffigurazioni, allusioni).
La storia è banale (un giovane conosce per caso un boss la cui figlia si innamora di lui, invischiandolo in traffici a cui il giovane non sa – e non vuole - dire “no”), strutturata in maniera piuttosto strana, a metà tra citazionismo reiterato e commediola al limite del demenziale. Lunghi momenti di stanca, poche risate, un film che più flebile non si può.
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