Regia di Jane Campion vedi scheda film
VOTO : 7/8.
Pellicola stilisticamente davvero notevole e che nel contempo propone una storia molto intensa in grado di lasciare un vero e proprio segno nello spettatore (e le due cose non vanno difficilmente così d’accordo).
La storia vede un donna muta con figlia a carico, affrontare un matrimonio di convenienza che la obbliga a trasferirsi su di un’isola vicino alla Nuova Zelanda.
Il suo amore è il pianoforte (vero co-protagonista della vicenda), le verrà crudelmente vietato di suonarlo, ma troverà in un uomo dall’aspetto e modi rozzi, ma in fondo buono, nuovi stimoli.
Oltre ad una messa in scena notevole (tra l’ambientazione magnifica e la cura propria delle singole situazioni), siamo di fronte ad una storia difficile che regala alcuni colpi di scena avvincenti, sospesa tra sensualità, violenza e romanticismo, cioè un melodramma d’alta scuola che a tratti è in grado di togliere il fiato.
Poi c’è sempre vivo un “protagonista” d’eccezione ovvero il rapporto di simbiosi tra la protagonista ed il suo pianoforte, davvero toccante, un’amore che rende ancor più marcato il suo animo e la rende più vicina alla sensibilità comune.
Molto bravi gli attori (la Hunter direi eccezionale), diretti da una Campion in stato di grazia, prima donna a portarsi a casa il premio più ambito a Cannes.
Un record meritatissimo per un film bellissimo che è riuscito ad emozionarmi come pochi.
Struggente e poetico.
VOTO : 7/8.
Riesce ad abbinare uno stile notevole alla forza del sentimento della storia.
Cosa notevole e che raramente trova un connubio così riuscito.
VOTO : 7,5.
Interpretazione di altissimo livello, grazie ad un personaggio ottimo di suo, ma lei è semplicemente meravigliosa a renderlo vivo.
Magnifica.
VOTO : 7.
Prova di alto profilo.
VOTO : 6/7.
Bravo.
VOTO : 6/7.
Sorprendente.
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