La recensione su La notte dei morti viventi

Recensendo la recente versione "in bianco e nero", di questo non disprezzabile rifacimento(soprattutto se rapportato a certe analoghe operazioni successive della nefasta epoca in CGI, nel 1990 fortunatamente ancora agli albori,  e lo vidi al cinema), e dopo anni che non lo rivedo a colori, si acuisce il filo di collegamento con l'originale del 1968, penalizzando però nel così prosciugandone il colore, certamente gli ottimi per non dire eccezionali, effetti di trucco e prostetici di Tom Savini. Qui alla sua praticamente unica prova di regia nei lungometraggi cinematografici, e neppure di totale insuccesso, anche commerciale.

Tony Todd fu una buona scelta come nuovo Ben, tra i pochi attori neri veramente significativi del genere( voce originale di grandissimo livello), e non c'è bisogno di aggiungere con quali/e altro famoso, personaggio dell'horror. Evidente concessione ai tempi già nel 1990 alle porte, è di fare della catatonica e solo scioccata Barbara del film originario, una indomita lottatrice, dall'indistruttibile istinto di tigre per la sopravvivenza, e la vera protagonista per doti superiore agli uomini del film, anche a Ben/Todd. D'altronde Patricia Tallman che la interpretava veniva dalla professione di cascatrice prima che di attrice, e lo si vede già chiaramente da una caduta che fa in macchina, nella iniziale sequenza al cimitero, dopo che fugge dalla sua Mercedes 280SEL schiantatasi contro ad un albero. Buona la colonna sonora di Paul McCollough soprattutto per il tema finale, certo non al livello di quella di John Harrison per "Il Giorno degli Zombi".

Per chi sostiene che Romero(qui pur sempre produttore e autore della revisionata sceneggiatura), non abbia mai capito molto di musica per i suoi film e in quanto a orecchio musicale(e in effetti se paragoniamo la scelta delle musiche "da ascensore" e da appunto "library" per "centro commerciale", per non parlare della ridicola musichetta da "I Magnifici sette" completamente fuori contesto e registro, nel finale di "Dawn of the Dead" sul tetto del centro commerciale, con la fuga di Peter e Jane in elicottero, nella versione cinematografica americana, al confronto dell'impatto di quella dei Goblin nella versione "Argento" europea, questo dubbio, rimane) , qui come nel citato "Day of the Dead", ma anche in "Knightriders", e in "Creepshow" sempre composta da John Harrison.

Molto bravo ma non è una novità Tom Towles, in un ruolo analogo per come viene delineato a quello dell'originale del 1968, ma con un maggior calcare la mano per certi aspetti e dialoghi su una visione un pò troppo manicheistica e scontata, di un certo tipo di America, e di americani.

John Nada