Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film
Sciopero è l'opera più completa di quelle che ho visionato finora del grande maestro Eisenstein, che presenta un connubio perfetto tra qualità cinematografica, montaggio su tutto, drammaticità e violenza.
Il popolo è il protagonista anche in questa pellicola, sempre in movimento, sempre attivo nella lotta contro il padrone. Eisenstein ricrea una situazione in fabbrica che porta allo sciopero, per dimostrare al popolo sovietico che scioperare, manifestare, reclamare i propri diritti contro i padroni, tronfi di se stessi e della loro superiorità, era un obbligo e un dovere degli operai, in quanto erano essi i veri protagonisti e i veri fautori del successo dei loro padroni.
Prende corpo l'idea di uno sciopero totale, di una lotta contro il padrone al fine di ricevere i diritti che spettano agli operai, ma finisce tragicamente, con i corpi del popolo che sembrano dormire, ma che in realtà sono stati massacrati dalle guardie, braccio armato dei padroni.
Sciopero è un capolavoro, uno di quei film da vedere assolutamente. Bisogna contestulizzare sempre, così come ho scritto per un altro film di Eisenstein, Ottobre, immergergi in quel mondo che era l'unione Sovietica in quegli anni caotici quanto fondamentali per la storia del mondo.
Siamo di fronte ad un'opera di grande importanza. Dal punto di vista cinematografico, la numerosa prole di persone che abitualmento riempe il mondo di Eisenstein, viene rappresentata in maniera meno confusionaria, meno caotica, sia rispetto alla Corazzata Potemkin, sia a
Ottobre, ma la violenza e la drammaticità dello scontro finale non sembra subire grandi inflessioni, anzi, il tutto risulta ancor più chiaro e orribile.
Un'opera da vedere e rivedere, da studiare se possibile, da mostrare al mondo moderno per la sua importanza.
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