Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film
Primo film di Ejzenstejn, rimane fra i migliori del cinema muto : è un'opera giovanile, piena di foga e d'energia, straripante di immagini organizzate in un montaggio frenetico, meno disciplinato di quello del Potemkin. La vicenda è semplice e ridotta alle sue componenti mitiche : la massa indistinta degli operai è la protagonista del film, in opposizione ai borghesi capitalisti resi in maniera caricaturale e leggermente sopra le righe. Il soffio epico è rinforzato da un montaggio che gioca sulle giustapposizioni delle immagini e gli accostamenti metaforici per sfuggire alla pura e semplice propaganda. Le qualità inventive della regia, come l'accostamento di immagini riprese in un mattatoio con il massacro degli operai, lo rendono ancora oggi un testo di riferimento fondamentale per chiunque voglia conoscere l'arte del muto e cinematografica in generale. Nel film non sono presenti le astrusità teoriche di Ottobre, e lo stile, pur tendendo indubbiamente al virtuosismo, non è esente da quella partecipazione umana che esploderà con ancor più vigore nella Corazzata Potemkin. Notevolissima a livello plastico anche la sequenza in cui gli operai vengono sommersi dai gettiti d'acqua degli idranti azionati dalla polizia : si tratta di pezzi di bravura paragonabili alla famosa scena della scalinata di Odessa, ma il ritmo complessivo dell'opera non ne risente affatto. voto 9/10
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