Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Il cinema dei Taviani è quantomeno definibile 'anticonformista'. La forma-film si perde quasi subito, i racconti si intrecciano e si disperde e riallaccia la continuità narrativa. Lucio Dalla, fra i protagonisti, non ne esce poi male. A parte l'essere doppiato - nulla di male, non fosse che si parla di un cantante, uno che delle virtù della propria voce ha fatto il proprio lavoro - e se si esclude una scena a torso nudo, dove la pelliccia naturale invade lo schermo. Dettagli. Sarà un film 'anticonformista', ma a me piace piuttosto definirlo 'noioso', 'discontinuo', 'pretenzioso'.
Attorno ai funerali di Togliatti, storie di impegno sinistrorso: un uomo in crisi con la moglie ed un regista con il suo film; un venezuelano a Roma che torna in patria con intenti rivoluzionari ed un neolaureato in filosofia che vuole fare il fotografo.
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