Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Quello dei fratelli Taviani è, almeno in questo caso, un cinema tutto di testa, tutto ideologico, che non riesce (al contrario delle loro opere migliori come "San Michele aveva un gallo", "Padre padrone" e "La notte di San Lorenzo") a coinvolgere lo spettatore, stando tutto negli schemi che sembrano tramontati con la fine dello sperimentalismo anni sessanta e con l'esaurirsi della nouvelle vague.
Una serie di vicende intrecciate riguarda alcune persone che si recano a Roma per partecipare ai funerali di Togliatti. Per tutti e quattro i personaggi fondamentali, ma anche per quelli di contorno, il viaggio si rivelerà un'occasione, ma anche una necessità, per riflettere sulla propria vita e per affrontare nuovi problemi. In particolare per Ermanno si tratterà di rendersi conto che è finita la giovinezza.
La cosa più impressionante del film è Lucio Dalla nudo (in un episodio ambientato a Palaia!): è peloso come un orang-utan.
Non ho mai capito quale è Paolo e quale Vittorio.
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