Regia di Peter Manoogian vedi scheda film
Piacevole produzione di fantascienza robotech e avventurosa, della Empire di Charles Band, in linea con la strategia commerciale di imitazione e derivazione delle pellicole da poco uscite e di successo, come ovviamente da "Terminator" per il "Mandroid" di Patrick Reynolds protagonista, che può persino trasformarsi in piccolo mezzo cingolato, e in motore fuoribordo per i natanti, che nemmeno "Robocop", l'anno successivo.
Arma da guerra e soldato del futuro robotico, inventato dal malvagio Abbott Reeves scienziato pazzo e anch'esso mutante, interpretato da Roy Dotrice con tutto il suo bagaglio di interpretazioni nei film horror e di fantascienza, di genere tra film e TV.
Ma non si può non citare quella supertopa slava di Denise Crosby "Natasha Yaris" di "STNG" come Nora Hunter, e Andrew Prine come Harry Fontana, altro prolificissimo con centinaia di titoli imdb tra televisione e cinema, qui avventuriero frequentante le peggiori taverne di malfamati della giungla caraibica come in "Predator", e transfuga americano rifugiato in "un buco del culo del mondo", disposto dietro lauto compenso, tra guerriglieri, indigeni poco accoglienti, e i concorrenti killer prezzolati della compagnia, a fare da guida per il gruppo composito di protagonisti umani, più il transfuga Mandroid".
Veloce e con un buon occhio da montatore oltre che collaborazione ai discreti effetti speciali pirotecnici, e di trucco prostetico applicato a placche del Mandroid, in cui quasi per tutto ha collaborato fattivamente lo stesso Peter Manoogian.
Pete Schrum sempre impagabile grassone, uno dei mercenari concorrenti della compagnia.
John Nada
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