Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film
il capostipite del genere Prison Movie, enon solo per films americani, ma della cinematografia in genere; ha tutti i germi che poi si svilupperanno in varie altre situazioni cinematografiche. Siamo nei lontanissimi anni 1932, eppure il film, a parte qualche sentimentale, è modernissimo ed in più deriva dal momento milgiore del cinema muto, puntando su una fotografia indirizzata ai movimenti ed alle espressioni forti, che qui sono necessarie, e l'intensità di queste fa si che il film prenda un respiro diverso, come nella fissità degli occhi di Muni nel finale che si dissolvono nel buio.
La storia è basata su un fatto vero e la traccia della scengeggiatura la segue senza rindondanze superflue, ma proprio per questa scarnità ed essenzialità, il film prende drammaticamente vigore
Un trama essenziale, ci porta a seguire una rappresentazione dal suo lato più efficace
Una vecchia volpe del cinema che avrà una carriera lunghissima, alle volte passata sulla routine, ma qui siamo nella strada del capolavoro
Un grande volto, gia conosciuto in Scarface, che avrà il suo momento cinematografico amggiore, proprio in questi anni
Prodotto dell'epoca
Volto milgiore del terzetto, e magari meritva una parte più di primo piano
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta