Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film
Amarissimo pamphlet anticarcerario di rara intensità, un'oasi nella cinematografia dell'epoca. Analogico e vorticoso, nemmeno fosse un film del miglior Fritz Lang, è un invito universale a non cedere alle garanzie "verba volant" delle istituzioni e a non basare il proprio destino sui compromessi. Gli ufficiali armati non sono più semplici macchiette come lo erano nelle comiche di Mack Sennett, bensì veri e propri aguzzini; il singolo e la comunità restano schiacciati da una macchina sociale generatrice di mostri, più criminale della criminalità stessa. E' anche il dramma sulle ambizioni di un sognatore, non consapevole di un sistema in crisi: la meritocrazia è (già) un lontano ricordo ...
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