Regia di Orson Welles vedi scheda film
Welles riscrive Kafka. Non sense contro non sense ma ammantato dal fascino delle riprese pregne di espressionismo, impreziosito da buone prove attoriali e sinistro come una condanna a morte emessa da una società bacata nelle fondamenta. Il messaggio finale è già presente e chiaro nelle battute iniziali con dialoghi evasivi e sguardi che raramente si incrociano per chiarire le vere dinamiche psicologiche dei protagonisti, la vicenda si svilupperà poi in un vortice di insensatezza e assurdità che sfocerà in un degno finale. La sessualità fa da sottofondo e di fatto arricchisce il messaggio di Kafka, mostrando il rovescio di una medaglia non sempre visibile. Potere e sesso vanno a braccetto e spesso si esplicano a vicenda, fornendo dunque una chiave di lettura all'assurdo che permea ogni cosa. Con pochi mezzi Welles riesce a creare un lavoro pregno di pathos, il ritmo non è elevato ma tutt'altro spesso soporifero. Consigliato ai cinefili ed agli amanti del grottesco e dell'assurdo.
Buona.
Intoccabile.
Ottima prova, come sempre.
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