Regia di Jerry Lewis vedi scheda film
"Per certi versi, il "Tempi moderni" di Jerry Lewis."
Martin Scorsese, 2013
Ricordo ancora nitidamente il cinema a Porta Pia strapieno del pubblico romano storicamente caloroso con Jerry Lewis (fu infatti un inaspettato successo europeo, laddove negli Stati UnitiLewis stentò a trovare finanziamenti e soprattutto come regista, dieci anni dopo il bruciante ma glorioso insuccesso di "Scusi, dov'è il fronte?", e a circa sei dal leggendario, "nascosto" "The Day the Clown Cried"), quasi sotto le seggiole dalle fragorose risate.
In effetti diversi momenti dello squinternato protagonista ex clown di un circo liquidato all'asta, che deve inserirsi all'età di oltre cinquant'anni nel mondo lavorativo "normale" degli schiavi salariati(da cui il ben più pregnante titolo originale "Hardly Working", rispetto a quello assurdo italiano), sono presi anche solo singolarmente, tra le migliori cose comiche viste successivamente negli anni '80(le riprese avvennero nel 1979, ma trovò distribuzione solo due anni più tardi).
Strepitosa tutta la parte alle poste come catastrofico postino nella caratteristica divisa estiva con i pantaloncini corti e i calzettoni da boy-scout, e menzione speciale per il sogno in discoteca e la relativa sequenza onirica come "reuccio" della stessa e della Disco, abbigliato con l'abito bianco di poliestere e la camiciona nera truzza dal colletto a punte di Tony Manero, con aggiunta e una sciarpa-fascia rossa da torero, a suggellare per enfasi ancora più il tutto.
Qui Lewis dà dimostrazione ulteriore delle sue non comuni doti anche di ballerino ''de-costruzionista" dello stesso concetto di ballo pop(d'altronde da chi presero fin dagli inizi e a piene mani lo stesso Celentano, e il suo coreografo-alter ego di fiducia Jack La Cayenne?), grazie ad un pezzo trascinante in parte elettronico, e al contempo stesso volutamente esagerato e ridicolo, del grande Morton "Hawaii Five-O" Stevens, autore della intera colonna sonora.
Strepitoso il pezzo da improvvisato e camuffo con occhiali da vista alla Nicola Di Bari e dentoni da Guglielmo il Dentone, cuoco di Sushi del ristorante giapponese, personaggio asiatico già impersonato altre volte e qui portato alle estreme conseguenze di comica follia, dal grande comico russo-americano.
Nel quale chi vorrà, potrà ravvisare tutte le evidenti rassomiglianze con il Ciu-Ci-Ciao del Tomas Milian di "Delitto al ristorante cinese", che anche se già in pratica creato ne "Il Bianco, Il Giallo, Il Nero" del 1974, ha certamente preso tanto da questo.
Oreste Lionello bravissimo, non fa rimpiangere come qualcuno dice, l'ormai indisponibile, storico, Carletto Romano.
Bellissimo cast di straordinari caratteristi Roger C. Carmel(al suo ultimo film), Harold Stone, Steve Franken grandissimo, Billy Barty, Alex Henteloff, Jerry e Buddy Lester.
John Nada
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