Regia di Martin Brest vedi scheda film
« Ci sono due tipi di persone al mondo: quelle che tengono duro e fanno fronte, e quelle che scappano. Scappare è meglio. »
(così il Tenente Colonnello Frank Slade)
Non ricordo quante volte ho visto questo film con lo stesso identico piacere, ma una cosa posso dire con certezza: Al Pacino in questo film fa la differenza, non c'è una sceneggiatura particolarmente brillante, la regia fa il suo dovere, la storia potrebbe sembrare prevedibile, ma l'interpretazione di Al Pacino è ‘gigantesca’, straordinaria, un Oscar come ‘miglior attore’ davvero meritatissimo. In questo film c'è il mistero dell'imprevedibile esito, quasi un conto alla rovescia, dramma, romanticismo e una certa dose di umorismo che ti tengono incollato alla sedia per ogni minuto della sua durata.
I protagonisti: Charles Simms (Chris O'Donnell)
è un giovane originario dell’Oregon studente presso la Baird School di Boston, un istituto che vanta tra i suoi ex studenti gente che è giunta alla leadership del mondo politico, oltre che ai vertici di imperi economici e commerciali. Proviene da una famiglia semplice, umile come la maggioranza della gente, si permette gli studi grazie al sussidio di Stato per i più meritevoli, arrotonda ogni tanto accettando piccoli lavori domestici come accompagnatore per persone anziane. L'ultimo giorno di scuola, prima della festa del Ringraziamento, Charles scopre casualmente alcuni suoi compagni d'istituto che organizzano uno scherzo piuttosto pesante al preside dell'istituto, il professor Trask; lo scherzo consiste in un palloncino gigante pieno di vernice che fatto esplodere rovina irrimediabilmente l'auto del preside. Il preside convoca Charles Simms nel suo ufficio proponendogli un subdolo accordo: se farà i nomi dei colpevoli, lui lo segnalerà all'università di Harvard come studente promettente, anche se non privilegiato socialmente. Viceversa, in mancanza di collaborazione, il futuro studentesco e lavorativo di Charles rimarrà irrimediabilmente compromesso. Il fine settimana di quel Giorno di Ringraziamento Charles si offre per assistere il non vedente sig. Frank Slade.
Frank Slade (Al Pacino)
nasce a New York, diventa tenente colonnello dell'esercito degli U.S. , ex uomo di fiducia al servizio dello staff del Presidente Lyndon Johnson, è uomo estremamente irascibile, quanto poetico, ma sicuramente un gran donnaiolo. A causa di un incidente professionale diventa cieco. Si trasferisce a Boston, dalla nipote quando nell’occasione del Giorno del Ringraziamento, la nipote e il marito devono recarsi a casa di parenti lontani e lui rifiuta di seguirli. Nasce l'esigenza che qualcuno rimanga con lui per assisterlo. Incontra così il giovane Charles. Dopo aver perso la vista, la vita di Frank è diventata amara, triste, contorta, per l'effetto lui ha degli scatti di rabbia esplosivi, lui è brutale nella sua franchezza.
Frank ha dei piani precisi per il suo futuro e prima che Charles possa rifiutarsi si ritrova a New York con Frank che ha un'agenda di cose da fare per il fine settimana e ha bisogno dell’aiuto di Charlie per farle.
DUE UOMINI IN PREDA CIASCUNO AL PROPRIO BIVIO E DILEMMA, AL LIMITE DI UN ‘PRECIPIZIO’
Charles Simms deve combattere per la sua ‘sopravvivenza’ e per farlo deve scegliere quale sia la scelta giusta da fare: rimanere in un leale silenzio non denunciando nulla al preside, o diventare l’infame spia dei suoi compagni per proteggere il suo futuro. Questo giovane è a un punto di svolta nella sua vita, ad un bivio, la scelta sbagliata lo porterebbe a compromettere per sempre il suo futuro.
Frank Slade è un uomo che con la perdita della vista ha perso se stesso; la vita gli pare inutile, rinchiuso com’è in un mondo di tenebre e di amarezza. E così la storia comincia con il Colonello Frank Slade che ha organizzato per lui e il suo accompagnatore un viaggio a New York per “l’ultima botta di vita” e poi spararsi un colpo alla tempia e far saltar via il suo cervello.
Da qui in poi Charlie e Frank senza volerlo stringono un legame derivante dalla condivisione di una serie di momenti insieme; Frank imparare a conoscere i problemi di Charlie, mentre quest'ultimo comprende perché Frank si è trasformato in un uomo così apparentemente sconsiderato. Vedremo Frank e Charlie apprezzare un buon pasto insieme, Frank ballare il tango con una bella ragazza, e tanto altro ancora, quasi contemplando il momento finale in cui Frank si sparerà alla tempia. Lo spettatore vive quasi un conto alla rovescia con gli eventi di quel fine settimana e mentre tutto ciò accade ci rendiamo conto che i due si aiutano in qualche modo l'un l'altro. Frank consiglia Charlie per risolvere il problema scolastico, Charlie ricorda a Frank per che cosa vale la pena vivere ancora.
Cosa c'è di buono allora in questo film? Un attore che recita in maniera straordinaria sopra ogni media, ed un film che offre una miscela ben amalgamata di dramma, romanticismo e umorismo. Vedere Al Pacino che per tutto il tempo guarda nel vuoto, rimane antipatico e poi per un sorriso rubato dalla telecamera entra immediatamente nei nostri cuori, dandoci quel senso di isolamento che ci fa sintonizzare immediatamente con il suo personaggio, un istrione sull'orlo di un precipizio.
Che dire di Chris O'Donnell nella parte di Charlie Simms? Lui ha la faccia del tipico ragazzone americano, leale, pulito, sincero. O'Donnell interpreta Charlie nella maniera più sensata, non può fare concorrenza al co-protagonista, allora ci presenta un ragazzo ordinario, sobrio, un uomo in antitesi al personaggio interpretato da Al Pacino, ma entrambi uomini che si perdono in un bivio. E’ anche merito della interpretazione sobria, quasi timida di O'Donnell, che la performance di Pacino sembra tanto più grande ed esplosiva.
"Profumo di donna" è ancora, dopo più di 20 anni un grande film che invecchia bene con il tempo. Non ha una sceneggiatura geniale, ma è un film che si ricorda per la straordinaria interpretazione di Al Pacino. È un film che non è di semplice intrattenimento ma ci racconta una storia ben strutturata di due personaggi che finiscono, pur non volendolo, per aiutarsi a vicenda in un oscuro bivio della loro vita.
Voto: 8.
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