Regia di William Friedkin vedi scheda film
L'uomo che terrorizzò buona parte della popolazione mondiale nel 1974 con "L'esorcista",torna a girare un film dell'orrore una quindicina di anni dopo aver sbandierato la furia diabolica del demone Pazuzu sulla piccola Linda Blair,e di scena,ancora una volta,è un infante,ma stavolta neonato,al quale,poverino,viene messa accanto una tata di una certa avvenenza,ma che cela un disegno malvagio e pericoloso.E probabilmente di umano ha poco. Ben recensito ai tempi dell'uscita,"L'albero del male" è un horror d'autore,perchè Friedkin,pur con tutta la sua contraddittorietà,rimane un cineasta che sa fare i film,e che sa anche far discutere,sia per i temi scelti,che per la lettura dei suoi lavori,essendo passato per provocatore ("Cruising"),abile nel coniugare spettacolarità e verosimiglianza ("Il braccio violento della legge"),innovatore di generi ("Vivere e morire a Los Angeles"),ma anche reazionario ("Regole d'onore").Peccato che il budget di questo film è stato probabilmente tendente al modesto,e che gli effetti speciali siano un pò tirati via,perchè ci sono sequenze ispirate,una suspence creata con perizia,ed un tema fiabesco-macabro di densa tensione.E un altro difetto del lungometraggio sono gli interpreti,avvenenti ma di poca personalità,soprattutto i buoni,perchè la presenza della "nanny" seducente ed ingannevole,di Jenny Seagrove,è magnetica e sufficientemente inquietante.Sul Male che aleggia sui nuovi nati Hollywood,a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta,trattò non poco,si veda anche "La mano sulla culla",thriller di Curtis Hanson in cui ancora una babysitter si rivelava un mostro dalle belle fattezze.Non tra i migliori film di Friedkin in assoluto,ma un buon film pauroso,pur con i difetti elencati sopra.
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