Regia di William Friedkin vedi scheda film
"Per migliaia di anni una casta sacerdotale, i druidi, ha adorato gli alberi, sacrificando loro anche degli esseri umani. Per i seguaci di questo culto, ogni albero ha il suo spirito custode. La maggior parte di essi è schierata dalla parte del bene e della vita, ma alcuni incarnano i poteri delle tenebre e del male..."
Stupendo horror di matrice fiabesca ed esoterica, "L'albero del male" è forse il film più sottovalutato e misconosciuto del grande regista William Friedkin, vittima di una lavorazione turbolenta che ha visto il copione andare incontro a varie riscritture in corso d'opera, guadagnandosi così l'immeritata fama di "figlio scemo" e progetto sbagliato del cineasta americano. Decisamente un peccato, dal momento che il film a dispetto delle dicerie è un lavoro suggestivo e visionario, capace di fondere sapientemente l'orrore quotidiano con inquietanti culti druidici. La storia di questa "amadriade" che si finge bambinaia per poter sacrificare i pargoli affidatile all'albero del titolo, mostruosa e ancestrale manifestazione del male primigenio con il quale ella intrattiene un rapporto per certi versi carnale, fa genuinamente paura e dà modo a Friedkin di sfogare il suo talento registico creando immagini affascinanti e al contempo raccapriccianti e di sfoggiare una gestione della suspense da manuale, con più di uno spavento architettato ai danni dello spettatore e un finale splatter degno di Lucio Fulci. Gli attori, per lo più poco famosi, contribuiscono con prove adeguate al contesto orrorifico, con una menzione d'onore per la brava Jenny Seagrove nei panni della misteriosa e malvagia ninfa. Un fantasy-horror originale e ottimamente girato, perfetto per gli appassionati del genere.
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