Hermann Hermann, industriale del cioccolato nella Germania degli anni Trenta, soffre di angosce e di sdoppiamento della personalità. La crisi economica e politica del periodo sembra riflettersi nel suo animo. Al culmine della sua depressione cerca un sosia, gli offre del denaro e i suoi documenti e poi lo uccide, fuggendo quindi in Svizzera. Ma la polizia scopre ben presto il maldestro trucco e lo arresta. Dallo spunto pirandelliano del romanzo di Nabokov, Fassbinder trae un film denso e ricco di significati sul tema del doppio. Barocco nella messa in scena piena di specchi che moltiplicano le immagini, ha nella splendida recitazione di Bogarde il suo punto di forza.
Un industriale sull'orlo del crack finanziario nella Berlino del '29. Un personaggio infido e misterioso che cela personalità multiple e cova un piano diabolico, ma pure ingenuo e improvvisato per cercare di farla franca.Un grande Fassbinder che sceglie di mescolare le carte puntando sulle incognite della mente e sulla imprevedibilità della follia.
Un film davvero singolare che ha nell’ambiguità il proprio punto di forza e che richiede particolare attenzione per poter essere compreso fino in fondo a causa dell’aggrovigliata, apparente confusione dei piani narrativi che mischiano le cose quasi inestricabilmente, e dove il tema della pazzia si fonde con quello dell’impostura.
Ci può essere una certa logica (…) in un film come questo che parla di un uomo che non può più sperimentare direttamente il suo mondo, e sente di essere diviso a tal punto che egli desidera disperatamente che un’altra identità si sviluppi in modo fondamentalmente astratto e teorico. (Roberto Chiesi)
Despair – Eine Reize ins Licht… leggi tutto
Impossibilità del doppio, per un regista che nello sdoppiamento della personalità ha sempre avuto uno dei tratti caratteristici sia nell'opera che nella vita ed ebbrezza dell'esilio, per un autore cinematografico tra i più profondamente tedeschi che abbiano calcato le scene nel dopoguerra.
Herman Herman, personaggio nabokoviano, è come lo Humbert Humbert di Lolita, un personaggio… leggi tutto
Siccome non l'ho potuto registrare,me lo sono visto in Versione Inglese,restaurata nel 2011 e della durata giusta di 121' :posso dire che e' abbastanza incasinato da seguire per i mutamenti vari del personaggio principale ma il tutto pero' risulta non molto affascinante nel contesto che pero' risulta concepito in maniera abbastanza accattivante. Diciamo che la visione e' molto ostica ma la… leggi tutto
Vladimir Nabokov - “Lezioni di Letteratura Russa” - 1981 (raccolta assemblata postumamente). Certo è sicuro che questo giochino raggiungerebbe il suo acme col Moby Dick di Herman Melville e…
Convergenze parallele. “Si tratta di una coincidenza che esercita comunque un certo fascino sulla mia coscienza.” Elaborazione del lutto. Ricerca di riscatto nel tentativo di porre rimedio…
Un ricco imprenditore è stanco della sua vita. Si mette in testa perciò di farsi sostituire da un sosia e fuggire lontano. Nella sua elucubrazione malata, poi, basterà uccidere il sosia per far definitivamente perdere le sue tracce. Un giorno si mette in testa che un barbone gli somiglia tantissimo e lo sceglie per attuare il suo piano.
Disperazione è un…
Hermann Hermann è un industriale russo immigrato a Berlino da oltre dieci anni, ove ha fondato una fabbrica che si occupa di produzione di cioccolato; una realtà che tuttavia sta attraversando una profonda crisi, a quanto appare senza grandi possibilità di sbocco.
E’ il 1929 ed il nazismo è ormai alle porte.
Hermann appare spesso stressato, preoccupato, ed in…
Ci può essere una certa logica (…) in un film come questo che parla di un uomo che non può più sperimentare direttamente il suo mondo, e sente di essere diviso a tal punto che egli desidera disperatamente che un’altra identità si sviluppi in modo fondamentalmente astratto e teorico. (Roberto Chiesi)
Despair – Eine Reize ins Licht…
Impossibilità del doppio, per un regista che nello sdoppiamento della personalità ha sempre avuto uno dei tratti caratteristici sia nell'opera che nella vita ed ebbrezza dell'esilio, per un autore cinematografico tra i più profondamente tedeschi che abbiano calcato le scene nel dopoguerra.
Herman Herman, personaggio nabokoviano, è come lo Humbert Humbert di Lolita, un personaggio…
Siccome non l'ho potuto registrare,me lo sono visto in Versione Inglese,restaurata nel 2011 e della durata giusta di 121' :posso dire che e' abbastanza incasinato da seguire per i mutamenti vari del personaggio principale ma il tutto pero' risulta non molto affascinante nel contesto che pero' risulta concepito in maniera abbastanza accattivante. Diciamo che la visione e' molto ostica ma la…
Gioco labirintico e obliquamente metalinguistico, Despair è, come recita il sottotitolo, Eine Reise ins Licht (un viaggio nella luce), che, se non fraintendo, dovrebbe essere un riferimento all'essenza materiale del cinema, ciò intorno a cui ruota la sceneggiatura di Tom Stoppard tratta da un romanzo di Vladimir Nabokov. Tutto è costruito sull'ossessione del protagonista per il doppio,…
La polvere dell'ignoranza (confessioni di un lobo reciso). "Io sono il diamante che brillerà dei riflessi opachi dei vostri rifiuti" - Chapter I - Ho sentito l'urlo della vernice fresca
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Commenti (3) vedi tutti
Un industriale sull'orlo del crack finanziario nella Berlino del '29. Un personaggio infido e misterioso che cela personalità multiple e cova un piano diabolico, ma pure ingenuo e improvvisato per cercare di farla franca.Un grande Fassbinder che sceglie di mescolare le carte puntando sulle incognite della mente e sulla imprevedibilità della follia.
leggi la recensione completa di alan smitheeUn film davvero singolare che ha nell’ambiguità il proprio punto di forza e che richiede particolare attenzione per poter essere compreso fino in fondo a causa dell’aggrovigliata, apparente confusione dei piani narrativi che mischiano le cose quasi inestricabilmente, e dove il tema della pazzia si fonde con quello dell’impostura.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Sparire! Mettere tra me e il passato, molle e dolciastro, una fredda pallottola. Anche se il cadavere non mi assomiglia per nulla.
commento di michel