Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Il film appena fuori dalla magica triade dei migliori (Compagni di scuola, Un sacco bello, Bianco rosso e Verdone) si distingue, dagli altri che verranno dopo, per quella vena comica che attraversa tutta la pellicola, anche nei momenti drammatici e nelle cattiverie pure (se un uomo mi facesse perdere il concerto del mio cantante preferito penso che lo cancellerei dalla faccia della terra) che Sergio usa per far colpo su Nadia, una svampita Eleonora Giorgi, bellissima ma davvero poco capace di recitare senza farlo notare. La colonna sonora curata anche da Lucio Dalla è, come spesso nei film di Carlo, una chicca che valorizza il terzo lungometraggio del regista romano, il primo in cui non si divide in diversi personaggi ma decide di interpretarne solo uno, il più tranquillo di tutti eppure colmo di caratteristiche umanoidi da far rabbrividire, quanto il napoletano mozzicato da un De Sica giovanissimo dal ciuffo alla Malgioglio. Tutto quello che resta è il buono che c’è: le facce di Carlo, le sue battute, quella verve comica che lo caratterizza da sempre e la regia semplice, utile a valorizzare la trama comune ma incopiabile come il migliore dvd dei giorni nostri o, per meglio dire, come la miglior comicità di tutti i tempi.
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