Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Un Verdone più organico e completo rispetto ai suoi primi due film, con una vena comica meno esplosiva ma con un raconto d'insieme comunque gradevole ed ormai diventato un evergreen
Al suo terzo film Verdone lascia il canovaccio della pellicola ad episodi e crea una commedia agrodolce, sospesa tra finzione e realtà, raccontando di un modesto venditore di enciclopedie musicali che, per i casi fortuiti della vita, riesce a spacciarsi per un produttore di successo pur di far colpo sulla bella collega (una spumeggiante Eleonora Giorgi alla ricerca del suo idolo Lucio Dalla, che in realtà nel film non ha alcuna parte ma viene solo ripreso durante un suo concerto). Cosi',tra inevitabili equivoci,finirà pure per mandare all'aria il rapporto con la fidanzata storica, e di conseguenza subire le ire del futuro suocero (un Mario Brega che regala forse i pochi momenti veramente comici sia quando racconta di come ha risolto a modo suo un diverbio con un attaccabrighe, sia quando chiede conto a suon di schiaffi del tradimento di Verdone verso la figlia). C'è spazio anche per un giovane Christian De Sica nella parte di un amico un pò sui generis. Film comunque gradevole, dove alla comicità scoppiettante delle prime due pellicole subentra un maggiore interesse allo sviluppo di una trama organica, e ad una migliore caratterizzazione dei personaggi principali.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta