Regia di Alessandro Benvenuti vedi scheda film
Il titolo volutamente surrealista (ma attenzione: Paperino è una frazione di Prato) nasconde un'operina che, bene o male, all'inizio degli anni Ottanta, era quasi rivoluzionaria, in quel suo non raccontare nessuna storia, e tuttavia dicendo molto sullo spaesamento di certa gioventù. Raramente - forse soltanto nel coevo "Madonna che silenzio c'è stasera" - Nuti è stato così espressivo e spontaneo. Rivisto oggi, il film mi sembra ancora più riuscito di quando uscì nelle sale cinematografiche, con alcune scene ben costruite ed esilaranti, come quella dell'ufficio di collocamento, il colloquio con il prete ("la mi' sorella? o da quando?") e l'incontro con Notturno (Franco Javarone).
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