Regia di Alessandro Benvenuti vedi scheda film
Il punto di forza di questo film è l'eloquio fantasioso e vivace, animato da un'inventiva sorprendente ed estemporanea, e basato una logica sì pindarica, ma mai gratuita o sconnessa, ed anzi capace di costruire la storia ed innescare i colpi di scena. Certi gesti sono improvvisi scoppi irriverenti, che attraversano lo schermo come guizzi da cartone animato. Eppure quella dei "Giancattivi" è una comicità dimessa, finanche impacciata, che non cerca la risata, ma riesce sempre a strappare un sorriso di tenerezza. Benvenuti, Cenci e Nuti non si compiacciono mai delle battute, e mantengono un distacco che mostra il loro spirito quasi "marziano", che fa fatica a rapportarsi con la realtà. Questo film può apparire difficile, lento e triste, perché, al di sotto delle increspature ironiche, mantiene inalterato, dall'inizio alla fine, quel sottobosco di amara inquietudine, che trova un debole sfogo nelle gag scanzonate, senza riuscire del tutto a riscattarsi.
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