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Il tunnel dell'orrore

Regia di Tobe Hooper vedi scheda film

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La recensione su Il tunnel dell'orrore

di Baliverna
8 stelle

Un gruppetto di giovani spacconi e sbruffoni ha la balzana idea di entrare nel tunnel dell'orrore del luna park, e di nascondervisi tutta la notte.

E' un buon horror che sfrutta molto bene l'ambientazione e costruisce un'atmosfera infida e di minaccia. Per di più, ha come un tono cupo dall'inizio alla fine; a ciò contribuiscono una fotografia scura e colori che esaltano le tonalità di rosso (ma di sangue ce n'è pochissimo), e un sonoro un po' ovattato. Vi sono anche venature bibliche, tramite frasi pronunciate però da personaggi minacciosi e sinistri. In generale l'orrore scaturisce dalla situazione, dai marchingegni e dalle insidie del tunnel, dalla claustrofobia, e da personaggi tutti inquietanti. Schifezze e effetti speciali veri e propri sono molto contenuti. L'intera vicenda è quasi plausibile senza far ricorso al preternaturale e ai fenomeni inspiegabili.

La pellicola pesca nel lato oscuro che hanno un po' tutti i luna park, dove accanto al divertimento e agli scherzi c'è sempre una componente che ha a che fare con la paura, la deformità, e il macabro. Mi sembra anche che il film metta alla berlina i giovani americani, sbarazzini e supponenti, per i quali nulla è serio e i quali scherzano con tutto. In particolare, scherzano con ciò che dovrebbe far paura e suscitare ribrezzo, perché credono di dominarlo e di poterne ridere. Insomma, l'incubo in cui si cacciano con le loro gambe entrando nel tunnel suona quasi come una lezione alla superbia e alla sfrontatezza di una generazione. I genitori sembrano non avere idea di come siano in realtà i loro figli.

Tobe Hooper dirige con mano ferma, senza fretta, e dominando bene i ridotti spazi e i cunicoli del tunnel, senza uscire dall'indeterminatezza generata dall'oscurità e dall'ignoto. Un horror che mostrasse tutto bene, forse cesserebbe di essere un horror. Certe inquadrature sono molto efficaci, come quella degli ingranaggi dell'infernale marchingegno. Sarà strano, ma mi hanno fatto paura anche certi oggetti sospesi alla catena circolare, che assomigliano a rifiuti o misteriosi aggeggi danneggiati. Sinceramente preferisco questi film dell'orrore, solo apparentemente rudimentali, rispetto a molte iperboli digitali senza fantasia e senza talento dell'epoca nostra.

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Ultimi commenti

  1. Antisistema
    di Antisistema

    Buon film si, inizia in modo irriverente ma sottilmente geniale con una doppia citazione/omaggio iniziale che unisce insieme Halloween e Psyco dove sembra un qualcosa di serio, che subito finisce in realtà in scherzo, come viene concepito l'orrore dai 4 ragazzi protagonisti durante il loro tragitto al luna park, dove colpisce più di tutti l'esposizione freak degli animali, specie quella mucca con una doppia testa... infatti insostenibile alla vista per loro che poi avranno a che fare con l'orrore vero poco dopo nel tunnel dell'orrore, in fondo tifiamo tutti per il mostro che è tale per le violenze del padre e perchè impossibilitato a fare sesso.

    Peccato che Hooper a quanto pare si sia perso da metà anni 80' oppure semplicemente non ha avuto possibilità di esprimersi più come prima dati i budget miserrimi e le produzioni scalcinati.

    1. Baliverna
      di Baliverna

      Uno dei temi della pellicola è in effetti il fatto che questi sbruffoni bambini o ragazzoni piuttosto cresciuti scherzano con l'orrore, credono di dominarlo, e in tal modo è come se negassero l'esistenza e la serietà del male. Dallo scherzo del maniaco col coltello fino a quando entrano nel tunnel è tutto una spacconata, un ridere di ogni cosa, anche seria. E poi la realtà del male presenterà loro il conto.
      Quanto al figlio deforme, invece, mi pare sia anzi un abitudinario frequentatore di prostitute....

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