Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Parabola dai toni satirici e polemici verso una società avida e moralmente corrotta, girata da un Ferreri al secondo film italiano che conferma, dopo L'ape regina, Tognazzi come protagonista: e fa benissimo. Altra scelta azzeccata è quella della Girardot, bellissima e resa orribile dal trucco, ma sempre bravissima. Il gusto per la deformità investe i due protagonisti (esteriore lei ed interiore lui), Ferreri sa bene quello che vuole e formula il suo discorso, come già aveva ben saputo fare nel lavoro precedente, sotto la forma di una storia di quotidiano grottesco. Bello, originale e forte, come nei canoni del regista.
Antonio scopre una donna pelosa in un monastero. La prende con sè per sfruttarla come attrazione, denominandola 'la donna scimmia'. Il numero ha successo e i due finiscono persino a Parigi; si sposano ed hanno un figlio, ma madre e neonato muoiono nel parto. Antonio li fa imbalsamare e li tiene con sè: saranno ancora utili come attrazione.
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