Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
La vicenda della donna scimmia, usata dal marito impresario come fenomeno da baraccone, riassume le degenerazioni di una società dominata dalle superstizioni popolari, dal rifiuto della diversità e dai pregiudizi contro il sesso femminile e le razze africane. Chi è considerato inferiore viene privato di ogni dignità personale, affettiva ed intellettuale ed è ridotto a oggetto di sfruttamento e di morbose attenzioni. Il pelo che ricopre la protagonista, e che suscita in tutti una superficiale curiosità, è una patina metaforica che impedisce di vedere, al di sotto di essa, il corpo ed il cuore di una donna. Neppure la mostruosità è in grado di sottrarre l'irsuta Maria alle umilianti convenzioni del mondo dello spettacolo e di una concezione strumentale del matrimonio. Ferreri non risparmia sferzanti attacchi alla cinica disumanità di certa scienza accademica.
Semplicemente straordinaria, in tutti i registri interpretativi.
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